Come se la passano i teatri privati italiani?

La recente notizia della riapertura di cinema e teatri non ha lasciato indifferente l’opinione pubblica, e sono lieto di constatarlo.

Ma cosa ne pensano i teatri privati italiani, forse i meno considerati e i più bistrattati dalle continue aperture/chiusure?

La lettera dell’ATIP

Sta girando in questi giorni una lettera dell’Atip, l’associazione teatri italiani e privati, firmata dal presidente Massimo Romeo Piparo.

Nella lettera si parla chiaramente delle difficoltà delle aziende private che si occupano di produrre e organizzare gli spettacoli dal vivo. Il rischio di impresa assunto da queste aziende diventa ora, dopo un anno, insostenibile e obiettivo, senza il sostegno dello Stato.

La data del 27 marzo, occasione di confronto

Nulla di nuovo, ma all’approssimarsi della giornata simbolica del 27 Marzo, che per chi non lo sapesse è la giornata mondiale del teatro, l’Atip chiede un confronto con l’intero comparto dello spettacolo dal vivo, delle istituzioni e della politica, della cultura e della stampa.

Sentire tutti gli attori di questo processo e fondamentale in un momento di transizione, che favorevolmente si configura come quello della scorsa estate 2020: ci si aspetta infatti che il numero dei contagi crolli nuovamente e che nuove aperture siano all’orizzonte con la stagione calda, anche se abbiamo poche certezze in merito. 

L’associazione ATIP

L’Associazione Atip non per niente nasce a maggio 2020 con il preciso obiettivo di creare un contenitore per i 18 teatri privati D’Italia. Al nucleo originario si sono poi aggiunte altre 30 realtà teatrali e diverse altre realtà produttive in qualche modo connesse con il mondo dello spettacolo. 

Un’attività di lobbying positiva che potrebbe influenzare in modo finalmente organico e direzionato la politica dell’organizzazione degli spettacoli dal vivo. 

Intanto teniamo il 27 Marzo come data ipotizzata dal ministro Franceschini per la riapertura di cinema e teatri.