Cento anni di Leonardo Sciascia

Si festeggiano oggi, l’8 gennaio, i cento anni di Leonardo Sciascia, o meglio il centenario della sua nascita.

L’omaggio del MibAct

Forse la mia predilezione per il contenuto, rispetto al luogo o all’oggetto, mi spinge a rimanere abbastanza perplesso di fronte all’omaggio che il MibAct ha scelto di tributare allo scrittore: un biglietto vergato da Sciascia stesso in cui ricambia gli auguri a Annamaria Ortese, in un biglietto a lei indirizzato.

Forse mi sfugge la connessione evocativa con l’intellettuale dirompente de “il giorno della civetta”, che rischiò notevolmente invischiandosi nelle indagini sull’affaire Moro.

O ancora, lo stesso intellettuale radicatamente anticlericale che denuncia certe pratiche sconnessamente gerarchiche in “Todo Modo”, e che ribadisce l’importanza dell’indipendenza intellettuale in “A ciascuno il suo”.

La militanza politica costante

Il percorso politico di Sciascia fu in realtà piuttosto particolare, trattandosi di un intellettuale che amava sentirsi libero da eccessive etichettature di partito.

In lui ardeva un amor civico che andava oltre le ideologie polarizzanti così tipiche del suo tempo. Forse per questo l’unico partito in cui militò con una certa serietà fu quello dei Radicali.

Prese parte comunque, attivamente o da esterno, a diverse inchieste poliziesche, alcune delle quali con forte implicazione politica.

La sua passione politica aveva del giallistico, a mio parere, non per niente fu un grande scrittore anche in questo genere, spesso bistrattato dalla grande critica.

In realtà, come Sciascia ben aveva inteso, il giallo può darci uno spaccato quantomai attuale e realistico di fasce di popolazione altrimenti inenarrate.

Le fotografie di Nino Catalano

All’omaggio sovracitato si aggiungono alcune fotografie di Nino Catalano, che ritraggono lo scrittore siciliano in momenti famigliari, per alcuni di noi inediti.

Per me sicuramente. Io conosco Sciascia per la sua professionalità, quella di autore e di intellettuale. Del modo in cui conduceva la sua vita famigliare, perdonatemi, forse non mi importa poi così tanto.

Ma, come diceva anche il Maestro, a ciascuno il suo.