Paolo Giorgio Bassi

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Chi era il fotoreporter William Eugene Smith

18 Settembre 2021

Immaginate ora che svuotino il vostro appartamento, dopo la vostra serena dipartita, e ci trovino 2 tonnellato di materiale.

Non parlo di mobili, attrezzatura da giardinaggio, macchine… Parlo di fotografie, scatoloni pieni di diari, registrazioni video.

William Eugene Smith e l’accumulo seriale

Questo è quanto è successo quando hanno svuotato il loft del fotoreporter William Eugene Smith, noto fotografo della rivista Life che immortalò momenti importantissimi della seconda guerra mondiale dal Giappone.

La sua passione per il reportage aveva picchi di perfezionismo invidiabile, come dimostrano i lunghissimi tempi che dedicava alla cernita e allo sviluppo delle proprie fotografie. Ma poi, lo vediamo dalle foto stesse: la sua più celebre, “Tomoko fa il bagno”, mostra una madre giapponese in un tino con la figlia, affetta da evidenti deformazioni fisiche in seguito all’intossicazione da mercurio nota come “malattia di Minamata”, sui cui Smith fece un toccante servizio alla fine della sua carriera.

Ma questo perfezionismo aveva una forte base d’accumulo. Smith scattava e sviluppava centinaia di fotografie, ossessionato dal riportare qualsiasi fatto ritenesse rilevante, anche nella propria casa e nel proprio quartiere.

Le registrazioni audio di William Eugene Smith

È sotto questa luce di accumulo seriale orientato alla corretta narrazione che possiamo comprendere perché “Gene” avesse in casa propria così tante registrazioni di personaggi famosi.

Sempre sua è una celebre registrazione di Thelonious Monk che parla con un collega musicista di un arrangiamento che stanno per fare insieme.

Oppure, la scena di un amico che entra nel suo loft e viene colpito da un attacco di overdose. Impietoso, il registratore coglie ogni momento, come l’occhio di William Eugene Smith.

Però, a differenza del suo lavoro fotografico, non arriva un editore o un capo-redattore a porgli un limite di quantità e di tempo.

Con la fotografia, Gene è costretto a fermarsi, a cristallizzare su carta stampata la sua infinita passione per l’ascolto e l’osservazione.
Adesso siete curiosi del suo profilo psicologico? Consiglio di vedere il film semi-biografico “Il caso Minamata”, uscito nel 2020, con un meraviglioso Johnny Depp.

Posted in: Cinema Tag: fotoreporter, life, paolo giorgio bassi, william eugene smith

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