Kursaal Santalucia torna a vivere

Che cos’è il Kursaal Santalucia?

Iniziamo da una collocazione geografica: è Bari.

Sondiamone poi l’architettura: è in stile Liberty.

Ma quale Liberty? Il Liberty italiano.

E qual è l’importanza di questo manufatto/edificio/scenografia? Giusto, mi sono dimenticato di dirlo: è un teatro!

La sua importanza è ricavata dalla posizione splendida, a un passo dal mare barese, nel bel mezzo di un centro storico piratesco e chic, culturale e – soprattutto, chiuso per due anni.

Certo, perché il Kursaal Santalucia torna a vivere dopo un restauro durato due anni, nei quali forse ha adeguato el proprie tecnologie e spazi per la grande inaugurazione con le musiche del maestro Ennio Morricone.

È il Bari international film festival la cornice ideale per la riapertura, con la proiezione del film ‘Ennio’ di Giuseppe Tornatore.

La storia del Kursaal Santalucia

Questo piccolo gioiello di Liberty italiano è stato progettato nel 1924 da Orazio Santa Lucia, con l’idea originaria di farne case destinate all’abitazione. È solo nel 1927 che diventa anche un “Kursaal”, un centro di mondanità dove i turisti si ritrovano a ballare, prendere un caffè e per altri generici eventi festivi.

Anche se il kursaal è genericamente conosciuto più come un impianto balneare o termale, passiamogli il termine e lasciamolo riaprire.

Questo luogo magico è rimasto chiuso agli occhi del pubblico per dieci anni, per tornare oggi a splendere in tre ordini di palchi laterali, con una sala di 400 posti di capienza.

Quello che più colpisce è il dispositivo, quasi barocco ma in realtà anche eco-friendly, delle sedie degli spettatori in grado di indietreggiare e tornare a scomparire quando la necessità di sala da ballo si fa più stringente.

Sarà forse un giorno lontano, quello in cui si tornerà a ballare, ma intanto incastonato in Bari avremo sempre il Kursaal Santalucia, a ricordarci di un passato fulgente e di un futuro speranzoso.