La Canzone di Ildebrando – poesia eroica tedesca

La Canzone di Ildebrando (Hildebrandslied) è il più antico poema epico scritto in alto tedesco – e considerato il più antico poema tedesco in generale.

Il testo è giunto fino a noi tramite un manoscritto scritto intorno all’anno 800, redatto da due monaci benedettini del convento di Fulda, in Germania.

Si tratta, come già probabilmente per l’Iliade e l’Odissea, di uno di quei componimenti orali tramandati da bardo a bardo (da aedo ad aedo, da cantastorie a cantastorie, è lo stesso) che un giorno qualcuno si è preso la briga di scrivere. 

Su questo mi pare che il lavoro fatto da Milman Parry in Serbia sia stato abbastanza spartiacque, ma visto che non sono del settore mi fermo qui e non rischio figuracce.

La storia della canzone di Ildebrando

La trama della Canzone di Ildebrando si svolge durante il periodo in cui Ildebrando è uno dei compagni di Teodorico, re degli Ostrogoti (474-526). Dopo trent’anni di esilio, Teodorico decide di riconquistare l’Italia, e lo fa in gran stile, con un’intera armata di Unni.

Ildebrando, durante una sfida, riconosce suo figlio Adubrando in un giovane guerriero. Lo scontro è inevitabile, anche se Ildebrando fa di tutto per evitarlo.

Come spessissimo accade nell’epica, il giovane, ignaro che suo padre è ancora in vita, lo costringe a un duello inevitabile.

Come va a finire?

Ci è ignoto!

Il poema infatti è giunto a noi incompleto, anche se considerando l’epoca, il genere dell’epica eroica e lo status dei personaggi, la fine è molto probabilmente tragica. 

La poesia dei bardi

Possiamo dire che la canzone di Ildebrando si collochi nella più ampia cornice della poesia eroica. Questo corpus abbraccia opere che coprono un’ampia area geografica.

Tra i primi esempi del genere abbiamo i panegirici che celebrano la discendenza e le gesta di un eroe, insieme ai lamenti per la sua morte. Abbiamo ad esempio dei brevi e drammatici resoconti di singoli eventi, come la Battaglia di Maldon (circa 991), che descrive un’incursione vichinga nell’Essex. 

Gran parte della poesia eroica fa riferimento a un’ “età eroica” non chiaramente definita, in cui una generazione di individui straordinari compie imprese di eccezionale abilità e coraggio. L’epopea di Omero – ad esempio – si concentra sulla guerra di Troia, che si presume sia avvenuta intorno al 1200 a.C. 

La poesia eroica dei popoli tedeschi, scandinavi e inglesi fa riferimento principalmente al periodo compreso tra il IV e il VI secolo d.C., durante le grandi migrazioni dei popoli germanici. Sebbene alcuni eroi siano figure storiche, le loro azioni vengono spesso combinate e manipolate per scopi artistici, senza rispettare una cronologia storica precisa.

Nonostante ciò, il racconto eroico è considerato autentico sia dal poeta che dagli ascoltatori. Il suo stile è impersonale e oggettivo, e il realismo grafico dei dettagli conferisce una credibilità al racconto che supera l’inclusione occasionale di elementi fantastici. 

Pensiamo alla dettagliata descrizione della vestizione dell’eroe, vediamo i dettagli di come Achille si prepara per la battaglia, indossando ogni pezzo dell’armatura e montando il carro.

Quindi, sebbene si tratti di due realtà diverse, epoche diverse e cosmogonie diverse, possiamo intravedere tra la poesia eroica germanica, rappresentata dalla canzone di Ildebrando, e l’epopea omerica un certa dose di somiglianza.