Paolo Giorgio Bassi

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Le macchine volanti, da Bacone a Leonardo, ai flying taxi

14 Luglio 2019

Volare, il sogno dell’uomo dalla preistoria con le pitture parietali di ominidi alati. Oggi il volo singolo appare, sebbene costoso, quantomai sdoganato dal progresso tecnologico applicato alle scienze dei materiali.

Oggi membrane plastiche consentono senza sistemi alimentati a energia di volare, letteralmente, partendo con planate e aiutandosi con le correnti d’aria.

Leonardo da Vinci

La propulsione era un’altra cosa, e l’aveva capito Leonardo da Vinci con il suo progetto dell’ornitottero: l’uomo è troppo pesante per volare, e troppo debole per muovere muscolarmente delle ali che lo trasportino controccorente. Quindi non solo un sistema di membrane è necessario, e un allungamento dell’arto per potenziarne la capacità di spostare aria, ma anche un sistema di leve che incanali l’energia muscolare e la renda sufficiente al vero e proprio volo.

Il primo tentativo di volo meccanico

Il primo tentativo di volo meccanico è attribuito a Abbas ibn Firnas, che lanciò un rudimentale ornitottero dal Monte della sposa, vicino Cordova, in Spagna nell’875 d.C.

Ci sono state diverse sperimentazioni invece dell’ornitottero leonardiano, nessuna che garantisca l’efficienza delle attuali tute per il planaggio di cui parlavo sopra.

Arrivare allo spostamento in volo collettivo è stato passaggio semplice, per l’evoluzione tecnologica umana. Sotto agli aerei e aerei merci abiamo fatto proliferare le nostre capacità di interagire con l’elemento aereo: dove si tenta uno sviluppo verso l’uomo singolo che vola, dove invece si progettano droni senza pilota in grado di fare esattamente quello che fa un elicottero con pilota. Non darei una direzione ideologica al nostro interagire con queste macchine, perché il bisogno di pilota o meno dipende semplicemente dalla necessità pratica della fattispecie.

Il flying taxi

Il taxi volante altro non è che il sogno della fantascienza pressapoco di ogni periodo, ma anche una comoda alternativa al trasporto su strada. Così passando per la fantasia tecnologica (Leonardo) verso l’applicazione pratica settoriale, arriviamo a completare lo spettro, e ad avere sempre più interazioni umane con l’elemento che tanto ci affascina, l’aria.

Posted in: Riflessioni Tag: aria, leonardo, ornitottero, paolo giorgio bassi, volo

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