Pietra e ferro: la gloria del teatro Carlo Felice di Genova

C’era una volta Carlo Felice di Savoia. Correva l’anno 1828 e un grandissimo teatro italiano, progettato da Carlo Barabino, veniva inaugurato. Parlo ovviamente del Teatro Carlo Felice di Genova, che fu poi gravemente danneggiato durante i bombardamenti del 1942. 

Dopo decenni di inutilizzo, il teatro fu ricostruito e riaperto nel 1991, con un totale di 2000 posti a sedere. Questo secondo progetto fu affidato agli architetti Aldo Rossi e Ignazio Gardella, che integrarono la struttura originale con elementi moderni, mantenendo la facciata storica ma modernizzando completamente l’interno.

Lavori di ricostruzione: rispettare le vecchie immagini

Ricostruito sull’area dell’originale Carlo Felice, il nuovo teatro è stato realizzato dalla Mario Valle s.p.a. di Arenzano, sotto la direzione degli architetti Aldo Rossi, Ignazio Gardella, Fabio Reinhart e Angelo Sibilla. 

L’idea alla base del design è quella di una piazza coperta di 400 mq, che connette la Galleria Mazzini alla piazza De Ferrari.

Del Carlo Felice possiamo dire che abbia un’eccellente acustica e una moderna tecnologia di palcoscenico, che oggi gli consentono di ospitare Opera, concerti, balletto e spettacoli di teatro moderno. 

Gli architetti hanno perseguito due principali obiettivi: il primo, conservativo. Il teatro è stato ricostruito esattamente dove sorgeva in precedenza, ma con innovazioni tecnologiche di un certo rilievo, come la torre scenica, un colosso di circa 63 metri. 

Cosa rimane della vecchia struttura?

Del teatro di Barabino rimangono le colonne, il pronao, l’iscrizione latina e il terrazzo che si affaccia su via XXV Aprile, accessibile da uno dei foyer. La struttura moderna è compatta e geometrica, con una torre scenica sviluppata in altezza e caratterizzata da una semplice cornice. La platea, i foyer e i servizi per il pubblico sono contenuti in un parallelepipedo più piccolo, evidenziato dal pronao e dal portico.

Come materiali, abbiamo pietra, intonaco e ferro per gli esterni, e marmo e legno per gli interni, materiali che contribuiscono a creare l’effetto anche visivo di durevolezza. Dalla piazza coperta, una scalinata conduce a una sala da circa 200 posti con un piccolo palcoscenico, indipendente dal resto del teatro e destinata a ospitare convegni, conferenze e incontri musicali.

Un bel gioiellino, in cui consiglio ovviamente di vedere un bello spettacolo d’opera, anche con regia moderna, se volete spezzare la noia!