Guglielmo il Conquistatore: i Normanni “civili”

L’esaurimento della monarchia inglese era ormai certificato.

Edoardo il Confessore, che poi sarà fatto santo, è una figura molto devota e quasi intimidita dal contesto regale, di cui probabilmente non conosce bene gli usi e i costumi.

Edoardo il confessore

Non per nulla fu sempre uno straniero in patria, avendo vissuto la maggior parte della sua giovinezza oltremanica, in Normandia. Si avvalse spesso di amici non inglesi, anche come consiglieri fidati, e fu probabilmente questo atteggiamento, che da molti era visto come diffidente verso la stessa patria, gli inimicò i re Harold e Godwin.

Ma il suo interesse era altrove, una situazione vantaggiosa per noi che possiamo ancora oggi ammirare la sua opera politica più grandiosa: l’abbazia di Westmister.

Celebre il giudizio che ne diede Chesterton, che lo definì un “anarcoide”, che nascondeva la propria stoltezza e assenza totale di senso comune dietro un’apparente devozione.

La battaglia di Hastings

Saltiamo a un periodo di poco successivo, quando il suddetto Harold è re di Inghilterra e dalle non lontane coste della Francia arriva una consistente minaccia alla sua sovranità: Guglielmo di Normandia.

Decimato dalle precedenti battaglie contro i ribelli interni e dalla presenza di mercenari non professionisti, re Harold perse e perì in battaglia, lasciando lo scettro al Conquistatore. Era il 1066.

Questi si trattenne al Sud ancora qualche giorno, dopodiché, il giorno di Natale si fece incoronare nuovo re di Inghilterra nell’abbazia di Westmister.

Guglielmo il conquistatore

5 anni. Questo fu il tempo necessario per riunire i microstati che si erano nel frattempo ricreati nelle varie contee dell’isola.

Ma successivamente, possiamo ufficialmente assistere a un consolidamento della monarchia normanna, da un lato, ma dall’altro anche al definitivo incivilimento di questa stirpe, nata come predatrice e di conquistaa.

Una nuova era stava per iniziare, ma di questo siamo certi: i Normanni non erano più considerabili dei “barbari”.