Paolo Giorgio Bassi

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L’eBook condannato a priori?

4 Aprile 2017

Condannato forse ancora prima di nascere, l’eBook sta cercando di ritagliarsi i suoi spazi nel mondo della lettura odierna.

Esistono diversi modi per approcciarsi alla lettura, quello maggiormente utilizzato ancora oggi è il classico libro cartaceo, ma la tecnologia ha creato e proposto nuovi modi per venire a contatto con il sapere. Tralasciando la lettura di brevi articoli e approfondimenti con lo smartphone o i più classici giornali quotidiani, il cambiamento nella fruizione di testi più complessi fatica a crescere e prendere piede, forse perché la maggior parte dei lettori non solo è affezionato al libro come oggetto materiale, ma anche perché lo vuole sentire veramente suo. La sensazione che possedendo un libro, potendone toccare la carta, poter avere questa specie di culto non solo per il contenuto che si va ad assimilare ma anche per l’oggetto in sé, è tipica della maggior parte dei lettori incalliti. Lo confesso, io sono tra questi. La sensazione che ti pervade una volta finito un testo, anche un romanzo, il senso di aver trovato una persona capace di capirti, di essere stato in grado di trasportati in epoche passate o future, di averti fatto passare emozioni incredibili, è molto simile alla gratitudine. Allora come non riflettere questa gratitudine sull’oggetto in sé? L’unica cosa che veramente ti collega a ciò che hai appreso.

L’eBook è condannato a non trasmetterci emozioni?

Sicuramente no, anzi non credo nemmeno lo si debba condannare a priori. Certamente abituarsi a non possedere ciò che si vive con tanta passione, a non respirare l’odore tipico della carta è difficile, ci vuole tempo. Bisogna proiettarsi in una forma mentis più familiare forse ai nativi digitali, rispetto a chi come me sui libri ha passato la maggior parte dei suoi anni. La tecnologia tuttavia può apportare vantaggi e comfort che una volta accettati cambieranno la nostra quotidianità, come già accaduto in passato con l’alternanza fra libro antico e moderno. In fondo credo che leggere un libro sia la cosa più importante, sia che venga visionato sul computer o su un tablet, sia che si tratti della palpabile carta. La cosa importante è lo sviluppo della conoscenza e del sapere personale. Magari una volta abituati alla comodità della lettura digitale non si potrà più farne a meno.

Posted in: Paolo Giorgio Bassi Tag: condannato, ebook, paolo giorgio bassi

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